L’atto vandalico ai danni della nota fontana coneglianese.
E’ un insulto all’umanità quello che è avvenutro ieri.
La statua, che ammiravo da piccolino con nonno e nonna nelle mie vacanze ferragostane è stata deturpata ed è senza mano e senza tridente.
Molte sarebbero le cose e gli insulti che vorrei dirigire verso chi non ha rispetto verso le opere d’arte e gli animali, ma non siamo come loro!
La fontana del Nettuno, altrimenti chiamata amichevolmente da tutti i coneglianesi “la fontana dei cavalli” porta l’eleganza in città e ricorda l’arte e la cultura a chi vi passa davanti mentre grandi e piccoli l’ammirano passeggiando in centro per spese o divertimento.
L’atto vandalico scoperto dagli addetti, porta alla ricerca dei malvagi che ora sono nel mirino della questura anche grazie alle riprese delle telecamere del comune.
La mano destra e il tridente, come riporta il giornale “La Tribuna”, sono finiti pare già venerdì all’interno della fontana.
Enorme lo sconcerto dei “miopi” cittadini che hanno visto uno dei simboli della città deturpati.
Ci sarebbe anche un risvolto polemico perché la precedente amministrazione aveva ricoperto l’opera d’arte con una costosa e complessa struttura che la difendeva. Dov’è ora?!
Alcuni cenni storici da Wikipedia.
La fontana prese forma in diverse epoche: la parte più antica è la vasca trecentesca, opera dello scultore veronese Filippo Spongadi.
Nel XVIII secolo fu aggiunta la scultura ancora visibile, in sostituzione di un obelisco cinquecentesco: su una grande conchiglia trainata da due ippocampi di grandi dimensioni dalle cui froge esce l’acqua, sta seduto il dio Nettuno, impugnante con la mano destra il tridente. Tale scultura era precedentemente parte del patrimonio artistico di Palazzo Foscolo di Oderzo. La dislocazione odierna si ebbe solo il 19 ottobre 1838, in occasione della visita dell’imperatore austriaco Ferdinando I d’Austria.