I Giganti della Tecnologia tremano perchè tutto sta diventando più mobile.
Intel con i suoi chip – Microsoft con i suoi software sui PC – Google con la sua ricerca – Facebook con il suo sociale – Apple con la sua guerra a Samsung e quest’ultima con il suo voler stupirci con effetti non così del tutto speciali.
La terra trema sotto questi giganti tecnologici a causa di una enorme sferza: l’aumento dei dispositivi mobili.
L’utente cambia e si muove sotto la spinta della forza che il mobile crea all’interno del suo mondo che corre sempre più velocemente incontro ad un futuro fatto anche di molte incertezze.
Queste e altre grandi aziende della tecnologia stanno cercando di modificare il loro business e si spingono in terreni non propriamente confacenti al loro core.
I pionieri della frontiera informatica non sono più rivolti all’utente seduto davanti al suo computer, ma capiscono che il futuro è lo spostamento sul mobile.
Il consumatore si muove ed è sempre meno affezionato ai dispositivi vecchi e stabili e con i cellulari ormai fa quasi tutto.
Questi giganti dell’high-tech hanno paura di diventare di creta perché iniziano a verificare che l’utente con questi dispositivi cambia il suo modo di muoversi su internet e questo crea in loro non poca agitazione.
I giganti vedono dunque la loro posizione contrastata dalla loro stessa incapacità di seguire questi giovanissimi consumatori, molto spesso più scaltri di loro nell’insegnare ad altri utenti, ormai non più tanto giovani, un’esperienza nuova e più intuitiva di scelta che corre all’interno di canali che stratificano la Rete e la scompongono sotto l’effetto dei media e di nuovi social network sconosciuti ai più che non servono solo a socializzare, ma diventano il fulcro d’interessi peculiari del gruppo o del loro beneficio.
Le deludenti conclusioni dei rapporti finanziari della settimana scorsa di Google, Microsoft e Intel, comprovano questa nuova realtà che si sta palesando all’improvviso quasi come una novità per tutti gli investitori internazionali che sono la linfa di questi giganti della tecnologia che per non essere risucchiati dai poteri di governo e da un fisco molto presente sono stati costretti a veder condividere il loro potenziale economico con altri potenti investitori in borsa che fanno pressing sui loro capitali.
La donna da due milioni di dollari, Marissa Mayer capo della Yahoo afferma che riuscirà a portare Yahoo leader su mobile. Le domande su come ci riuscirà sono tante, vista l’agguerrita concorrenza e l’amicizia con il vecchio staff gugoliano.
Intel dal canto suo non vuole perdere di vista il mercato degli smartphone che sono il futuro, dove la recente concorrenza di NVIDIA e Qualcomm sta creando nuovi processori per dispositivi mobili con catene di produzione già nate ed ingegnerizzate per questo tipo di industrializzazione che non aiuta Intel a ridefinire la sua vecchia catena tecnologica di produzione ad un costo che sia migliore della concorrenza e questo, per lei è un gap non indifferente.
Microsoft dal canto suo è troppo adagiata sul suo attuale core business, dove il colosso può vantare moltissimi contratti pluriennali di utilizzo per i suoi software dedicati al business e non ha voluto considerare che troppo ormai si è fatto in ambiente enterprise cloud computing e quindi molte medie e grandi aziende, vista la crisi dei tempi, passano sulle nuvole il loro lavoro e le loro critical-mission, riuscendo così ad abbattere i loro costi generali per la struttura tecnologica fino all’80% e di conseguenza annullano quasi totalmente l’investimento sull’hardware che fa crollare HP e gli aggiornamenti dei sistemi informatici, non dovendo più utilizzare sistemisti freelance di aziende esterne per la conduzione e la manutenzione del settore dedicato all’IT.
Per Google l’azione di trasferimento delle sue competenze dall’ambito della ricerca all’ambito della produzione dei nuovi dispositivi anche su mobile che supportino la sua pubblicità, ha imposto grandi spese per nuove sperimentazioni che non stanno dando i risultati sperati e questo in parte è dovuto al fatto che gli annunci pubblicitari su cellulari stanno aumentando esponenzialmente la loro visibilità e costano molto meno che gli annunci tradizionali su Internet dove gli inserzionisti stanno imparando a renderli sempre più efficaci.
Facebook ha perso metà del suo valore da quando si è presentato a Wall Street, più della metà dei suoi utenti ora navigano sui mobili e lui non è stato ancora in grado di capire come vendergli più pubblicità.
Monitorare gli utenti sui loro accessi da mobile non è ancora così facile perché le linee telefoniche globalizzano gli accessi all’interno dei loro nodi e quindi per i controllori diventa difficile accedere ai dati di riverifica e di analisi dei clic fuori dai loro reami.
Tutto però potrebbe spostarsi sui sistemi di geolocalizzazione per mostrare annunci in tempo reale agli utenti, ma resta sempre da vedere come i consumatori spenderanno il loro soldi.
Queste aziende stanno affrontando le sfide in modi diversi. Per esempio Google vorrebbe registrare l’acquisto degli utenti dopo che hanno visto un annuncio della sua pubblicità su mobile ed ecco anche Facebook cercare di seguire le persone nel mondo fisico con il suo sistema di geolocalizzazione appena acquistato con servizi di micropagamento anche tramite SMS.
Intanto la Commissione Antitrust Europea e Statunitense avvertono Google e Facebook di modificare la loro politica sulla privacy e sulle loro attività pubblicitarie giudicate male e osteggiate dai loro concorrenti che diventano giorno dopo giorno più aggressivi sul mercato internazionale.
Apple ha introdotto iPhone appena da cinque anni ed ha già cambiato il modo di rapportarsi con Internet. Gli utenti navigano sul web con le loro potentissime App che fanno perdere terreno a chi vendeva software di serie costosissimi, ma Apple giudica i suoi dispositivi unici al mondo in grado di dare le sue soluzioni informatiche ed inizia una guerra contro Samsung che si difende ed ora l’Alta Corte di Gran Bretagna impone a Apple di chiedere scusa a Samsung perché il fatto non rappresenta alcun reato e tutto ciò deve essere fatto attraverso tutti i mezzi di comunicazione disponibili nel Regno Unito a caratteri “cubitali” in font Arial grandezza 14Px.
Tutto il mondo sta conoscendo una trasformazione dovuta a Internet a fronte di una necessità degli utenti di restare sempre più connessi alla Rete, non solo per acquistare sempre più on-line vedendo comodamente le innovative TV interattive che crescono come funghi per accaparrarsi gli utenti dei canali tematici che stanno attirando l’attenzione di molti nuovi investitori, magnati della vecchia TV tradizionale che tenta di arrancare la sua sopravvivenza divenendo ogni giorno più accessibile da mobile, ma anche per comunicare le aspirazioni di una Umanità in crescita su temi nuovi condivisi da tutte le società e le etnie del mondo che entrano in contatto con nuove migliori realtà e vogliono usufruire di tutto allo stesso modo degli altri internauti.
Quello che puoi fare del resto con il mobile è un’esplosione di libertà anche dal punto di vista del costo che è molto più accessibile e risparmioso dei canoni di abbonamento delle pay-per-view.
Dove prima si pagava il software ora un App gratuita ti da la stessa cosa, dove prima la connessione costava un occhio della testa ora ci sono i piani tutto compreso di Vodafone, TIM, Poste Mobile, WIND, 3 e chi più ne ha, più ne metta.
Se per un momento ci fermiamo e ci guardiamo alle spalle vediamo quanto sia cresciuta Internet dal ’93 ad oggi e quanto ci abbia ammaliato con i suoi giochi di luce facendoci ricordare con nostalgia le ore passate davanti alla TV mentre ancora la Play Station era un fenomeno senza precedenti.
Queste aziende e tutti noi stiamo iniziando nuove sfide. Internet e lo studio delle sue tecnologie e dei suoi fenomeni ci permetteranno di rappresentarla e di capire il modo con cui utilizzarla e questo farà la differenza, ma per i colossi del web la parola d’ordine resterà: << O così… O si salvi chi può!>>.