Per quello che i Maestri della Teosofia chiamavano URUSVATI.
Nel marasma delle presidenziali USA 2012, ecco una notizia che si ritorna a sentire cioè l’avvicinamento tra Urusvati e la Terra, proprio annunciato da tanti Maestri.
L’ asteroide denominato Nibiru è un corpo celeste in arrivo che è altresì chiamato Pianeta X da Zecharia Sitchin studioso dei testi sumeri e babilonesi e collegato da lui agli Anunnaki che collega questo con un “cataclisma Nibiru” sostenuta anche da Nancy Lieder che dice di ricevere messaggi dal sistema Z-Reticuli, ma Nasa non conferma né smentisce la notizia di un gruppo di suoi dipendenti che riferiscono della presenza di un asteroide con un certa probabilità di avvicinamento alla Terra, tanto da sollevare scompiglio come e di più della cometa di Alley.
Il corpo celeste avrebbe le dimensioni gigantesche ed ancora non è visibile ad occhio nudo perché e stranamente nero e rossastro per cui non rifletterebbe ancora sufficientemente la luce del sole.,
URUSVATI si riavvicina alla terra ogni 12 mila anni e porta con se grandi cambiamenti invisibili, ma potenti per chi è in grado di percepirli.
L’astronomo Donny Gillson sostiene da più di 5 anni che ha individuato il Pianeta X ma la NASA lo classifica come = ISS ELC20049-DNY e gli toglie la paternità della trovata anche se lui continua a sostenere la sua trovata e dice di avere la proprietà delle prime foto dal un radio-osservatorio Skyview a 1400Mhz in un sistema segreto denominato “ELC20049-DNY” di un pianetoide con grandi emissioni di energia ai suoi lati e un piccolo asteroide minore che gli orbita intorno.
Inoltre, secondo la NASA l’oggetto ELC20049-DNY ha accellerato la sua traiettoria verso la Terra rendendo pericolosa qualunque previsione.
Urusvati deve discendere e questo è inevitabile come i cambiamenti che porterà con se, ma le conseguenze di questi cambiamenti ci sono sconosciute e poco importa se lo si chiama Nibiru, Pianeta X, ISS ELC20049-DNY, Lui deve giungere e noi che staremo a guardarlo ancora una volta come la cometa che ha fatto rendere incomprensibile il suo avvicinarsi e piano piano la sua scomparsa, ancora una volta senza lasciare apparenti tracce se non per i soliti invasati che alla fine si leccheranno le loro ferite.
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