H.P. – Vuole più “Autonomia” per il suo futuro.
Il rischio delle grandi idee è quello di non vederle mai realizzate e intanto gli altri vanno avanti copiandone parte di essa e lanciando nuovi prodotti che incontrano subito il favore della clientela che è in grado di accettarle.
Probabilmente mentre Hewlett-Packard spendeva circa $10 miliardi di dollari per una società di software, pensava di comprare una fetta del suo futuro, investendoli in un bell’affare che si è dimostrato poi una perdita di 5 miliardi di dollari secca.
Il capo di H.P. Meg Whitman è sulla ghigliottina. Naturalmente, l’attempata signora, difende timidamente l’acquisizione di questo ultimo suo gioiellino costatogli un occhio della testa. Il nome dell’azienda di software maker è Autonomia, ma evidentemente la benzina gli è finita subito.
Il matrimonio tra aziende è sfortunato e questa è una lezione che H.P. e gli altri vecchi giganti della tecnologia stentano ad imparare. Buttano miliardi cercando di guadagnare un appiglio per futuro. Perché questo futuro è segnato dalla crescita inevitabile di cose che loro non possiedono. Gli smartphone e tablet collegati al cloud computing data center, sono gli strumenti essenziali per amministrare in futuro il business e il ludico mondo di Internet.
Naturalmente tutto ciò minaccia le imprese più vecchie come H.P., Oracle, Microsoft e Cisco che tentano insieme di superare il gap della vendita legata ai tradizionali personal computer o agli hardware per archiviazione dei dati come la conosciamo oggi.
Tutti stanno cercando di acquistare il loro futuro e tutti hanno i soldi per farlo.
Nel mese di luglio, Microsoft ha deciso di pagare 1,2 miliardi di dollari per Yammer, un prodotto di social media come Facebook, ma per ufficio.
Oracle di recente ha pagato oltre 3,4 miliardi di dollari per due società di informatica Mini Cloud che forniscono software per la gestione delle risorse umane e per quella delle vendite.
Domenica scorsa, il computer networking Cisco ha accettato di pagare 1,2 miliardi di dollari in contanti per Meraki, una società che gestisce il servizio wireless gratuito presso Starbucks e altre imprese.
Ah!… Quasi dimenticavo, l’ I.B.M. sta cercando di trasformare le sua industrializzazione per produrre microchip per Mobile. Insomma tutto sembra convergere in un grande calderone dove le bolle che scaturiscono dalla salsa della nonna sembrano essere più quelle della speculazione che quelle dei buoni intenti.
Continua così il fermento intorno al cambiamento che non sappiamo ancora come coinvolgerà la Rete e le sue aziende come Google, che come ormai tutti sapranno, ha pagato nel 2011 – 12,5 miliardi di dollari per Motorola Mobility, sovralimentando con Android il suo business smartphone nella guerra aperta tra Samsung, Apple e Facebook che ha passato a Instagram 750 milioni di dollari per potenziare tutta la struttura – ricerca e sviluppo.
Il ritmo delle acquisizioni frenetico, fa pensare ad un cambiamento della Rete che ormai è alle porte. Ma non sempre tutto corrisponde alle attese.
I giganti della tecnologia sono famosi per le loro travagliate fusioni, come quella di AOL Time Warner nel 2002 e il suo conseguente crollo di 54 miliardi di dollari che ha creato.
Sono molti i produttori di apparecchiature di telecomunicazioni e i fornitori di servizio che stanno valutando queste potenzialità. Tutti, sono in corsa per non perdere una fetta della torta che appare così buona ed appetitosa.
Attenzione! Dice Dottor Site e Mister Web in lui e continua con voce ammonitiva: << Non sottovalutate la forza dell’illusione che vi fa credere che il sogno sia raggiungibile. Seguire un sogno, nato da una Sibilla e accompagnato dalle Sirene, non porta ad attraccare ad un porto sicuro. Affidatevi ai Veri Professionisti del Web.
Ma ci sono anche notevoli successi.
EMC, un produttore di dispositivi di archiviazione dati, pagato 625 milioni di dollari nel 2003 per VMWare implementa alcune delle tecnologie critiche in cloud computing. Oggi, dopo l’assunzione di alcune delle società EMC vale circa 30 miliardi di dollari in più. VMWare ha continuato poi la sua scalata alle giuste acquisizioni e a voluto recentemente acquistare altre due società di next generation networking, Nicira per circa 1,26 miliardi di dollari, anche se aveva un fatturato praticamente inesistente.
Microsoft ha pagato 8,5 miliardi di dollari per Skype nel 2011 e vuole continuare a spingere Yammer, anche se non sa ancora, se sarà redditizio farlo.
Autonomy è stata fondata 16 anni fa, il mese scorso, H.P. ha presentato un’applicazione per aiutare le aziende che vogliono sapere prima cosa investire per gli annunci web, ma questa trovata non ha funzionato e fin da subito ha dato risultati scadenti perché apparivano simili a quelli di molti altri prodotti di ricerca disponibili gratuitamente sulla Rete.
Sappiamo tutti perfettamente a cosa ci riferiamo!
H.P. ha fatto allora una dichiarazione.
“I prodotti di Autonomy, sono all’avanguardia e forniranno a molti clienti, soluzioni uniche!”.
Dottor Site e Mister Web in lui: <<BO!>>
Nella intervista di martedì, Meg Whitman, sembrava essere imbarazzata per il gigantesco flop anche se diceva di nutrire forti speranze per il suo software.
Dottor Site e Mister Web in lui:<<Chi vive sperando si sa come va a finire. E, chi inizia bene è già a metà dell’opera come nel Macbeth>>.
Staremo a vedere le potenzialità di questo software molto innovativo che permette di “capire” come effettuare gli investimenti nel Marketing Digitale strategico in autonomia. Anche se crediamo che il software di Autonomy abbia finito la benzina.