Attacco webcam – L’altro lato della medaglia.
Entrando, la ragazza teneva nella mano sinistra il suo PC, e subito riconobbe quell’odore dell’Hair Weak che teneva sul mobiletto e che le ricordava che il posto in cui si trovava era il posto in cui tutti noi andiamo almeno una volta ogni due giorni.
Accese le luci e la radio, la ragazza, con un gesto naturale e veloce, si sfilò le mutandine, perché le piaceva stare comoda nel posto più riservato di tutta la casa e; acceso il computer, andò a verificare subito lo stato del suo conto on line.
“Bene! Per oggi ne ho abbastanza e per domani vedremo.” Pensò.
Freneticamente digita sulla tastiera l’indirizzo Internet, wwww.giocatuchegiocoanchio.com, che la spara immediatamente sul portale di gioco.
“OK!”
Digita il tuo nome e password…
“Non va…”
Nome:
“Lolly”
Password:
“Ams5347…”
“E’ andata!… Sono dentro!”
Gli occhi ben aperti di prima mattina per l’adrenalina, attiva l’impulso del giocatore dentro di lei e stringendo le gambe per l’eccitazione, inizia velocemente il suo gioco.
Subito comincia a spararsi la prima dose di poker on-line che il fumo della sigaretta, accesa sulla bocca, gli entra già nell’occhio. “Hummm!” Disse, e l’appoggiò immediatamente, inumidendo le labbra.
Il vicino cordolo della finestra, era segnato dalle bruciature di sigarette lasciate a consumarsi appena accese. I lunghi segni marroni facevano capire che, l’esilissima ragazza seduta lì comodamente, compieva quei gesti, tutti i santi giorni, più per frenesia che per distensione.
Le gambe, lunghe e secche, lasciavano trasparire dei grossi nervi alla giuntura delle ginocchia che lei, ballerina di danza classica, nutrì di giovani speranze, il suo animo fanciullo.
Ora, il carillon, si era rotto e, la cicatrice sul legamento crociato destro, lasciava intendere la sua tragica fine ed il suo ancor più avverso inizio.
Come una falena danzante nella notte,
intorno ad un palo della luce,
viveva quella rossa del locale sexy,
Cross Fire di Maria e Giuseppe.
Lei una bella persona invasa dal sesso estremo e lui un simpatico burlone che voleva, nella simpatia, annegare tutte le avventure surreali che aveva portato assegno servendo i vizi della Casta del momento.
I due, erano dei curiosi simpatici e mettevano a nudo, in tutti i sensi, i loro amici che dovevano sottostar, nei loro uffici amministrativi, alla loro irruenza e alla loro scomoda naturalezza.
Maria, una donna di mezza età, era sapavalda, ma di un irrueza splendida e conosceva le buone regole dello stare in alta società…
Di statura non tanto alta, aveva un portamento elegante e generoso come il suo decoltè spavaldamente presentato a chi le richiedeva una pronta nuova avventura anche se, di disavventure i due ne avevano passate tante, ma il loro amore li aveva protetti nonostante la loro disponibilità di scambisti.
Suy era lì, seduta nello stretto bagno quando, appoggiando il PC sulla lavatrice vide che qualcosa sul monitor non funzionava per il verso giusto. Il mouse si spostava senza alcuna ragione come senza alcuna ragione appariva il suo conto corrente on-line.
Il furto
“Haaa!” Si udì, quando lei si accorse che il suo conto si stava svuotando senza ragione.
“Haaaa! … Haaaa!” E altre 2000 euro, sparite.
“Cosa cazzo succede!” Disse. E, altre 5000 euro, sparite senza ragione.
“Haaa!” E ancora 10.000 euro, non cerano più.
Ora il suo conto corrente on-line era a zero.
La ragazza era come impazzita. “Sono a zero.” Urlò, e ripetè: “Sono a zero, porca puttana! Sono a zero… Ma cosa cazzo succede… è impossibile… è impossibileee.” Mentre appare una scritta lampeggiante sul monitor: “Sono io. Il tuo padrone, non ti spaventare e grazie tante! Ci rivedremo presto.”
Manco a dirlo la paura e la rabbia erano a mille. Suy, sperimentava delle emozioni così al limite che non aveva mai provato.
Eccitata, disperata, arrabbiata e tremendamente spaventata, la ragazza porta il suo PC sul tavolo della piccola cucina e digita sulla ricerca di Google le parole – webcam attacco rat.
La pagina del motore di ricerca le rimanda questo risultato al 25 aprile 2013.
Suy, clicca subito sul primo risultato della prima pagina di Google e accede all’articolo “Attacco RAT (Remote Administration Tool)” e leggendolo, si rese subito conto del pericolo e della gravità di ciò che gli era capitato.
Nei commenti postò una richiesta di aiuto: “Dottore mi aiuti sono Suy e non so cosa fare, ho avuto un attacco RAT da webcam.”
Il collegamento
Questo, è quello che disse la ragazza al dottore dopo che Pewington la fece accomodare nella sala dei ricevimenti che al numero 24 di Darwin Street, non dava più feste da molto tempo.
Le memorabili cene, eleganti e raffinate del Dottor Site, non venivano più date da quando Mister Web lo aveva adombrato e lui non era più riuscito ad essere la stessa persona. Si sentiva come migliorato e questa potenza rinnovata gli faceva percepire che tutto era niente al confronto di quella potenza in rapido sviluppo. Le persone non rappresentavano più un valore da conquistare, ma un ciotolo asciutto in un fiume di un percorso fluido fatto di energia, e lui era quella energia. Lui come Web era quel flusso e lo conduceva appieno perchè come Site, era trasportato da quel fiume in piena e come tale spazzava via ogni pericolo ed ogni ostacolo.
Ma, lasciamo questi approfondimenti a dopo, quando avremo sentito ciò che questa giocatrice incallita vuole domandare a Site.
La Frode
“Sono venuta da lei perché una amica mi ha consigliato di contattarla tramite il blog di Prosdo.com.”
“Cara signorina, se iniziamo così, non potrò essergli di nessun aiuto.”
“Non dica così, dottore, perché sono in un mare di difficoltà.”
“Allora inizi bene e non menta con me, mi racconti la verità perché spesso la soluzione si nasconde proprio in mezzo alle sfumature di un puzzle fatto di incastri che le congetture collegano e l’intuizione spiega alla ragione le fasi del piano architettato da un tessitore che di Aracne è compagno. La Frode!” Disse Site, con tono imperativo.
La Frode nei gironi danteschi è raffigurata come un demonio con una testa bellissima un corpo di drago e una coda dall’aculeo pericoloso.
La donna, visibilmente calmierata dal tono del dottore, rispose: “Le sto dicendo la verità.”
Site:- “Allora devo farla accompagnare alla porta. Mi dispiace. Buona sera”. Rispose Mister Web tramite il dottore, girandole le spalle.
“No… Va bene mi ascolti! Non mi lasci sola, resti. Sono senza un soldo e mi è stato rubato tutto. Non so come farò a superare questo momento, resti ad ascoltarmi la prego e mi aiuti.”
Il dottore a quel punto si rigirò, la guardò negli occhi e capì che la persona che aveva li davanti avrebbe fatto qualunque cosa per superare se stessa e quel momento nero, così decise di aiutarla.
“Bene. Allora a domani e non si preoccupi, cercherò di risollevarla da questa situazione.” Poi alzò il tono della voce e disse: “Pewington, accompagni la signorina al piano di sopra e la faccia accomodare nella stanza rossa per questa notte. Domani vedremo. Ogni giorno porta la sua pena ed ogni pena porta con se il suo termine” ed aggiunse: “Margaret! Porta una tisana di valeriana e biancospino alla signorina, così che calmi il suo cuore e possa dormire.”
“Ora devo finire qui e poi ci penso io a portargliela in camera… Dottore.” Rispose seccata, Margaret dalla cucina per la presenza della sconosciuta.
La notte per Suy fu come un incubo, fatto di immagini e di voci senza senso che la perseguivano nella sua mente come frame di un film irreale. In realtà la sua vita era fatta di un’angoscia sempre rinnovata, che le faceva cercare le ragioni di una persecuzione, già destinata da un fato che aveva eletto per lei, presagi di morte.
Il rumore sordo dei battiti sulla porta di Pewington, non facevano altro che rammentarle che un’altro giorno era passato e che la fine era più vicina di un’altro passo.
“Buongiorno signorina. Oggi è una splendida giornata, ha smesso di piovere e il dottore la attende fuori nel giardino d’inverno per la colazione. Margaret le porterà subito i suoi vestiti.”
“Ha! Ha!” Stizzì Margaret che pensò: “Ma se quel pinguino crede che io debba fare da serva a questa qua, si sbaglia di grosso…”
Così lei origliava ed interpretava le parole di Pewington..
La governante di Site, ormai la conosciamo tutti, era burbera, ma di cuor buono.
Durante la notte, di sua volontà, aveva steso il vestito bagnato di lei.
Di buon ora, lo aveva già stirato e le aveva anche inamidato con dedizione il colletto con l’acqua di rose che lei stessa aveva preparato.
Il risveglio
Credo che per tutto il tempo io stessi a guardare un punto fisso mentre il dottore mi parlava, non facevo altro che rivedere quelle immagini e non facevo altro che ripetermi: “Non sono vere. Non sono io. Non sono io. E’ tutto falso. Questa non sono io.”
La voce calma del dottore ed i suoni della natura al mattino non facevano altro che riconfermarmi che quello che mi era capitato era tutto irreale perché io vivevo in un limbo di un altro tempo ed in un’altro spazio e quello spazio era perfetto e calmo come quello che io sentivo li fuori che mi richiamava alla sua dura realtà. E così, mentii e mentii più volte al dottore, come facevo da sempre con me stessa.
“Signorina, vuole limone o latte nel thea.” Latte risposi io, mentre pensavo: “Questo vorrà sicuramente scoparmi… E adesso cosa cazzo gli racconto… Faccio la perfettina… Gli racconto la solita cazzata della ballerina di danza classica che innamorata viene circuita dal malfattore che prima la amava, ma poi, geloso, le taglia i tendini delle gambe durante un ultima notte d’amore.”
Web in lui: “Non ci pensi neanche di raccontarmi la solita cazzata che racconta a tutti quelli che non la conoscono. Io so che razza di mostro si cela in lei ed io posso essere il suo ammaestratore o il suo più pesante accusatore. Scelga di fare la scelta giusta o esca da questo ashram del pensiero, perché il kraken l’attende alle porte dell’inferno.”
Rimasi ammutolita, il mio animo oscurato non capiva l’opportunità che mi veniva offerta e dissi: “Ma cosa dice solo perché ho accettato di dormire qui una notte non vuol dire che lei, in casa sua, mi possa offendere!”
Il Dottor Site e Mister Web in lui ancora prese voce ed esclamo: “Stupido bipede! Cosa pensi di fare qui davanti all’altare della Ragione, non crederai di ammorbare l’aria con questo tuo olezzo ancora per molto, fino a che io ti sopporti!… L’incuria, con cui tu ti trascini, ti ha portato ad essere schiava prima di te stessa e poi nella tua vita ed infine nella vera vita virtuale, dove io sono lì, il Magister!”
To be continued!