Cos’è il social marketing e a che cosa serve.
Capitolo XIII: la Soluzione del Social Marketing
Quel giorno in aula, il Dottor Site e Mister Web in lui, si accingeva a spiegare, con grande serietà e puntiglio, ciò che per lui era una questione utile e comoda per suoi alunni.
Dovete sapere che a quel tempo, il Paese, versava in una crisi nera e l’impegno di molti imprenditori, non incontrava risultati così fiorenti. Questo, però, contrastava con il mondo digitale che il Dottor Site viveva come Mister Web.
All’interno di quel mondo, tutto fioriva e si riproduceva con una velocità vertiginosa e il denaro che ne risultava in questo mondo, era in quantità stupefacente davvero.
Lui cercava di trasmettere con forza quella realtà, ma pochi erano pronti per crederla vera.
Così parlò, Dottor Site e Mister Web quel giorno:
– Cari alunni ed esimi colleghi! Stiamo assistendo ad una trasformazione epocale del marketing tradizionale in un Marketing Digitale interattivo, sociale e digitale, altrimenti chiamato Marketing 2.0 o e-Marketing o ancora Marketing sociale.
Vediamo di comprenderlo nei suoi elementi più salienti.
La minor efficacia delle campagne pubblicitarie tradizionali, rispetto alla trasformazione della domanda in relazione anche al cambiamento dello scenario internazionale, sta imponendo nuove strategie di vendita per molti imprenditori e, di conseguenza, anche per le agenzie di marketing che scelgono di seguire il sentiment della gente.
Il cambiamento portato dalle masse, e quindi dei media, migra verso dei cambiamenti che necessariamente vanno verso questa nuova interpretazione della pubblicità.
La promessa, dell’azione pubblicitaria tradizionale, diminuisce così la sua efficacia, rispetto al coinvolgimento del cliente nella rete, che può essere più attratta nella scelta del prodotto.
La pubblicità interattiva del social-marketing abbatte il muro dell’incertezza e del dubbio dell’utente, trasformandolo in un cliente che comunica alla pari con l’azienda e riferisce spontaneamente idee ed interessi vicini al brand attraverso le sue recensioni.
Egli cerca pertanto, di ricreare le condizioni più certe per lui e per l’acquisto che deve compiere.
Ed è proprio qui, dove: interazione e confronto, svolgono quell’azione importante che va al di là delle credenze della pubblicità tradizionale, dimostrando tutta la potenza di penetrazione: per esempio nella scelta di un ristorante, di una nuova automobile o di un qualunque altro prodotto, voi vogliate.
L’aula pareva ascoltarlo con grande interesse e quindi decise di riprendere il discorso con meno enfasi e più tecnicismo:
– Possiamo poi ad un aspetto più tecnico ma fondamentale dei programmi di statistica creati per capire meglio le azioni che compiono gli utenti sulla rete quando l’azione pubblicitaria è in atto atto con programmi specifici che: ottimizzando l’intereazione dei dati possono eventualmente correggerla con altri strumenti tecnologici giusti già posti in atto prima del lancio della campagna pubblicitaria. Questi programmi non solo misurano precisamente le azioni che gli utenti fanno ma danno anche soluzioni in tempo reale per migliorare l’engagement.
Questo grande vantaggio si ha solo con il marketing digitale che lo impone come strumento elettivo di comunicazione per il futuro, poiché si possono diminuire o modulare gli investimenti strategici in pubblicità step by step, misurandone, come vi ho già detto, i risultati.
Tutto questo, non si può fare con la pubblicità tradizionale che, per costi di stampa o visibilità ha ostinatamente creduto nei suoi mezzi di comunicazione vecchi e tradizionali che devono avere obbligatoriamente già un budget di spesa cospicuo in partenza senza poter modulare la spesa -.
Il vociferare nell’aula si fece più forte, decretando così il successo di quell’assunto.
Il Dottor Site e Mister Web in lui, attese qualche istante. Poi, come di incanto, duecento persone zittirono quando, egli riprese parola:
– L’azione incomincia nel mondo fisico, ma poi si sviluppa e continua nel mondo virtuale, dove l’utente crede di poter trovare la sua risposta alle sue incertezze in persone con più esperienza di lui nel prodotto. Ed è proprio qui che l’azione di marketing 2.0 deve essere più attiva. Perché tutto si gioca fra persone che comunicano le loro esperienze tra loro, dove sanno di poter trovare persone che più di loro le possano aiutare a fare la scelta giusta.
Può sembrare cinico, ma l’interazione è matematica, perché riconducibile a quei canoni già sperimentati e provati per cui bisogna saper dare risposta alla domanda e la domanda è nei social-network.
Il loro potenziale, sta proprio nell’utilizzo smodato che le persone fanno di questi strumenti tecnologici ed è il loro risultato, ci permette di analizzare l’efficacia del mezzo di comunicazione ed interazione, attraverso gli strumenti digitali di statistica che possono essere confrontati in casistiche accertate da altre numerose, simili, esperienze.
A questo punto bisogna interagire con la domanda, creando un prodotto che abbia tutti i presupposti necessari per poterlo fare; incontrando, attraverso lo strumento del social, una iniziale risposta nella statistica, confrontandola, con l’iniziale domanda.
Ciò si può ottenere anche tramite valutazioni interattive in tempo reale con sondaggi on-line, newsletter e mini-siti creati ad hoc.
Questo serve per spingere ulteriormente il prodotto anche attraverso efficaci campagne pubblicitarie tradizionali che comunichino però, il riscontro nel social, attendendo il risultato per poterlo analizzare e misurare di nuovo, valutando e costruendo un ulteriore piano interattivo, volto all’incontro della domanda -.
Il Dottor Site e Mister Web in lui, concluse l’insegnamento di colpo, perché egli ora mai era stanco.
La sua voce scaturiva dalla sua profondità, e Web in quella profondità, si ammirava e si compiaceva di se
mentre le parole non riuscivano più ad uscire.